domenica 30 gennaio 2011

Nevica

Esco da un pub dopo aver visto un pessimo Catania-Milan (0-2 per la cronaca) e trovo una cosa che mi fa immediatamente tornare un sorriso vero...la neve!
Sono passati quasi 2 mesi dall'ultima nevicata qui a Pavia e quasi avevo dimenticato quant'era bello. Il silenzio e la leggiadria di questi fiocchetti bianchi che lentamente scendono dal cielo e imbiancano tutto.
E' stato bellissimo pedalare e riempirsi gli occhiali di pallini bianchi, e adesso è bellissimo stare a casa e vederla scendere giù con un bicchiere di acqua calda in mano (io ho strane abitudini).
Le macchine cominciano a imbiancarsi, e tra un po' si imbiancheranno gli alberi, e poi le strade, e poi tutto il resto.
Domani mattina mi attende una giornata a Milàn, dove forse non nevicherà affatto...e allora sono praticamente costretto a svegliarmi ancora una volta all'alba di domenica per godermi un pò di Pavia sotto la neve.

lunedì 24 gennaio 2011

L'eccezione che conferma la regola

Io mi alzo tardi la mattina, e vado a letto tardi la sera.
Ho un risveglio molto lento, sono intrattabile fino a quando non ho preso il caffè, e generalmente rimango di cattivo umore fino a ora di pranzo; invece di pomeriggio sono molto più attivo e dinamico e la sera non ho mai voglia di andare a dormire prima dell'una di notte.

Questo mio modo di vivere la giornata, spostato molto in avanti rispetto alla media, dipende essenzialmente dal mio lavoro da fisico sperimentale all'università. Non avendo un orario di uscita, non riesco mai a tornare a casa prima delle 8 di sera. Istintivamente verrebbe da pensare che, proprio non avendo obblighi di orario da tenere, potrei tornare a casa molto prima...ma chi non è un fisico sperimentale difficilmente può capire.
Quando sei in laboratorio e stai facendo una misura...e viene in mente un'altra misura...e poi sei curioso di vedere un altro campione...e poi un altro ancora per vedere se l'idea che ti sta venendo in mente è plausibile o meno...e poi ti viene in mente quella prova che volevi fare qualche mese prima. Insomma, si fa sera e uno nemmeno se ne rende conto.

Vabbè, sto divagando di brutto.

domenica 23 gennaio 2011

Old-style saturday

Lo scorso weekend ero stato obbligato dalla tristezza del clima pavese a emigrare per mezza giornata nelle montagne dell'Oltrepò; questo fine-settimana invece le giornate sono state splendide, soleggiate e calde (di giorno).
E così questi due giorni mi hanno fatto venire in mente i weekend di giugno e luglio, i primi che ho vissuto qui a Pavia; il sabato estivo prevedeva una lavatrice di mattina in modo da approfittare del sole per asciugare tutto in fretta, e una gitarella in bicicletta il pomeriggio. Proprio le passeggiate in bicicletta sono state lo strumento più importante per conoscere la città ed esplorare i suoi dintorni.

Ieri pomeriggio quindi sono uscito con Arancina (la mia bici si chiama così),

sabato 22 gennaio 2011

Un anonimo sabato di 5 anni fa...

Il 14 gennaio 2006 era un sabato. Un sabato di 5 anni e una settimana fa. Cosa ho fatto quel giorno? Di certo non è una data memorabile, di quelle che si ricordano per tutta la vita. E poi è passato tanto tanto tempo. Ma posso sicuramente sforzarmi per provare a ricostruire qualcosa del mio 14 gennaio 2006.

Probabilmente durante la mattina ho studiato, perchè 16 giorni dopo avrei avuto gli esami scritti per il concorso di dottorato all'Università di Catania.
Durante una pausa tra un esercizio di meccanica quantistica e una ripassata alle tecniche di deposizione dei materiali ho quasi certamente sistemato il contenuto di qualche scatolone, visto che avevo cambiato casa da meno di un mese, trasferendomi dalla periferia di Catania a Valverde, un paesello in provincia poco distante.
Dopo una mattinata di studio avrò avuto sicuramente fame (io sono un mangione), e a casa mia il sabato si mangiava quasi sempre pesce. E' quindi plausibile che mi sia calato un piatto di farfalle con zucchine e gamberetti, o con panna e salmone, o degli spaghetti al sugo di cernia, o al nero di seppie, seguito poi da una fetta di pesce spada arrostito, o da una ricciola al forno, o da un piatto di calamari ripieni.
Sazio e soddisfatto, non avrò certamente rinunciato al mio riposino del sabato pomeriggio...magari un'oretta di sonno per riprendere a studiare a mente serena.

martedì 18 gennaio 2011

Nebbia in Val Padana (dall'alto)

Interrompo momentaneamente la serie di post "vulcanologici", per tornare un attimo alla meteorologia. Come avevo scritto qualche post fa, la cosa che mi aveva stupito di più di questo mio primo inverno padano era stata l'assenza quasi totale della nebbia. Tra l'altro per quanto mi raccontavano gli amici pavesi, erano da diversi anni che la vera nebbia, "il nebiùn", latitava; e ovviamente, siccome la statistica non è un opinione, ecco che la nebbia è arrivata!

In realtà la nebbia è un fenomeno meteorologico molto affascinante, perchè crea un silenzio surreale tutto intorno, e si ha la sensazione di essere sospesi nel nulla, di essere quasi invisibili.
Ma vi assicuro che dopo sette giorni consecutivi di nebbia al suolo, per 24 ore al giorno, anche questo fenomeno meteorologico comincia a diventare un pò noioso e ripetitivo. Soprattutto per un siciliano è dura sopportare tutto questo grigiume.

sabato 15 gennaio 2011

Eruzione globale sociale

Come avevo scritto nel post precedente, mercoledì scorso ho passato la serata a seguire "in diretta" sul mio portatile lo svolgersi dell'attività eruttiva dell'Etna. Forse a qualcuno potrà sembrare un modo noioso di passare una serata, ma per un grande amante dell'Etna, un'eruzione come quella di mercoledì sera diventa un evento memorabile.
Purtroppo, trovandomi a Pavia, Internet è stato il mio filo diretto tra me e l'eruzione; anche se in realtà non si è trattato di un filo...ma piuttosto di una corda bella robusta.

Innanzitutto ho potuto seguire visivamente tutte le fasi dell'eruzione attraverso una decina di webcams posizionate in punti diversi, e a distanza diversa dal teatro eruttivo, in modo da avere una visione realmente a 360°.

Show

Nelle ultime settimane l'Etna aveva dato alcuni timidi segni di risveglio con una modesta emissione di cenere e gas incandescenti dal "pit crater", una voragine formatasi negli ultimi anni sul fianco orientale del cratere di Sud-Est, e parzialmente anche dal cratere di Nord-Est. Io stesso mi ero sorpreso di vedere quel familiare bagliore rossastro in cima la notte del 2 gennaio, dopo mesi di inattività.

In ogni caso questi timidi segni di ripresa non lasciavano presagire quello che sarebbe successo la sera di mercoledì 12 gennaio, quando si è verificato un episodio parossistico molto violento, e inevitabilmente spettacolare. L'aumento del tremore vulcanico che avevo notato osservando i segnali sismici nel sito dell'INGV, e di cui avevo scritto nel post precedente, era il segno inequivocabile dell'inizio di questo episodio parossistico.

mercoledì 12 gennaio 2011

Occhio non vede, cuore non duole - La magia di una linea che sale

Domanda da un milione di dollari. Cosa rappresentano queste due immagini? E domanda da un milione e un dollaro. Cosa si prova a guardarle?

Tecnicamente (e aridamente), quello più in alto è il tracciato sismico in tempo reale (in realtà aggiornato ogni 5 minuti) di un sismografo posto sul versante meridionale dell'Etna, a 1800 metri di quota. Quello in basso è invece l'andamento del tremore vulcanico nell'ultima settimana, ricavato proprio dai sismografi posizionati sull'Etna.

sabato 8 gennaio 2011

Back to...

Dopo 16 giorni eri qui ad aspettarmi...con il tuo cielo grigio, la pioggerellina che a stento bagna gli occhiali, la foschia che rende tutto confuso lì in lontananza, i terreni intrisi di acqua e gli alberi spogli. Al supermercato le stesse cassiere, nella vetrina del panificio gli stessi biscotti.
Sei identica a come ti avevo lasciata.

Naviglio Pavese

venerdì 7 gennaio 2011

Tour(ista) a Parigi

Una sera mi trovavo a Parigi, in quel bruttissimo posto che è il Trocadero; a me non piacciono per niente quei due palazzoni semicircolari che sembrano un pò moderni e un pò antichi e quella piazza tutta buia piena di bancarelle di tutti i tipi. L'unica cosa bella del Trocadero, l'unica che mi aveva spinto ad andarci, era naturalmente la bellissima visuale che si ha della Tour Eiffel, specialmente di sera.
Arrivato al Trocadero, tiro fuori la mia macchinetta fotografica...sarà banale, sarà stravista, ma anch'io voglio la foto della Tour Eiffel in notturna. Non avendo un treppiede, nemmeno uno piccolino portatile, cerco qualche ripiano dove appoggiare la fotocamera, ma ahimè, qualunque superficie piana è occupata dal sedere di qualche turista (turista come me d'altronde, quindi che mi lamento a fare) o dal telo ricoperto di borsette e cinture di un venditore ambulante. Per non parlare del muro umano appollaiato sul belvedere che chiude la piazza del Trocadero e da cui si gode della vista migliore. Finalmente un sederone si alza da uno dei gradoni della piazza e subito mi fiondo a occupare lo spazio appena liberato; appoggio la fotocamera, sistemo l'altezza utilizzando le mappe della città come supporto, e provo a scattare. Orrore! Davanti a me decine di persone mi impediscono una bella visuale della torre coprendomi tutta la parte inferiore.
Allora ci rinuncio.
"Chissenefrega, la foto in notturna della Tour Eiffel me la scarico da Internet, e anche molto più bella di quella che avrei potuto fare io. Però maledetti turisti che passate ore e ore fermi nella stessa posizione a chiacchierare impedendo a un vostro simile di fare una misera foto della Tour Eiffel, questa è per voi. La foto l'ho fatta a voi, e per giunta senza nemmeno chiedervi di fare cheeeeeeeeese."


Tours de Paris

Iddu (ovvero l'isola che non c'è in realtà esiste)

Quanto sono lunghi 5 km? Forse la distanza da casa al luogo di lavoro, o forse la lunghezza di un viale di una grande città, o magari la distanza tra due svincoli in tangenziale. Nella vita di tutti i giorni 5 km sembrano davvero pochi, inezie.

Eppure in mezzo al Tirreno c'è un luogo, un fazzoletto di terra, un puntino nelle carte geografiche (o per essere moderni in Google Maps), un'isoletta, che in soli 5 km x 5 km racchiude un mondo meraviglioso, un universo di bellezza e semplicità, un concentrato di Natura.
Naturalmente l'unico modo per raggiungere questo paradiso è via mare; da qualunque lato vi avviciniate questa isola vi apparirà come un triangolo perfetto, generalmente sormontato da uno sbuffetto di fumo biancastro.
Man mano che la distanza si riduce il triangolo diventa sempre meno perfetto e si arricchisce di dettagli: profondi canaloni scavati nei ripidi fianchi, coste scoscese, creste aguzze. E qualche puntino bianco a segnalare la presenza di case, di esseri umani.

mercoledì 5 gennaio 2011

C'è nebbia!

Non c'è niente di più banale nell'intavolare con uno sconosciuto una discussione sul tempo meteorologico (ah, come riempire il silenzio in ascensore o in fila alle poste), forse perchè la meteorologia è la scienza dove più abbondano i luoghi comuni. Uno dei più classici, quello che il meridionale usa come simpatico sfottò, quello che anch'io mi sono lasciato scappare tante volte, è senza dubbio:
"In Pianura Padana c'è sempre la nebbia".
Ebbene, in questi mesi autunnali vissuti nella Pianura, non ho mai visto una nebbia come si deve, di quella che ho visto tante volte dalla finestra della mia stanza a Valverde...Catania...Sicilia...Nord Africa. Di quella che rendeva bellissime le domeniche pomeriggio davanti ad una tazza di thè fumante, nascondendo tutto e tutti.

Almeno cambiamolo in "In Pianura Padana spesso c'è nebbia, ma io sono così sfortunato che ancora non l'ho mai beccata la domenica pomeriggio!"

Aerei relativi

"Benvenuti al..." è l'incipit di una frase che ho sentito diverse volte nel 2010, e che sentirò tante altre volte anche nel 2011. Dove? Sull'aereo. Quando? Quando sta ancora rullando sulla pista dopo l'atterraggio.
La gentile voce di un(')assistente di volo annuncia l'arrivo nell'aeroporto di destinazione, nel mio caso CTA o LIN, aggiungendo qualche vaga informazione sulla temperatura esterna, e completando l'annuncio di rito con la frase "per un sereno rientro o per un felice soggiorno".
Mi piace tanto questa ultima frase perchè ultimamente per me valgono entrambi, qualunque sia la tratta che ho appena fatto, generalmente CTA-LIN o LIN-CTA; mentre mi alzo dal sedile sono felice al pensiero di essere arrivato a casa e che allo stesso tempo farò un piacevole soggiorno.
Il bello dell'essere un emigrante-pendolare del terzo millennio è il poter godere pienamente delle parole "Benvenuti al...".