martedì 24 maggio 2011

La resa

Uno dei miei motti quando sono in viaggio è "Paese che vai, cibo che trovi".
Perchè il cibo caratterizza un luogo molto più di una chiesa, di un monumento o di un luogo. E così in Francia sotto con i formaggi puzzolenti, in Scozia per forza aringa affumicata a colazione, in Spagna churrascos imbevuti di olio nella cioccolata calda, in Portogallo baccalà in tutte le forme.
E che rabbia vedere all'estero i ristoranti italiani pieni di italiani!

Da quattro giorni sono a Monaco per una conferenza; e così negli ultimi giorni ho mangiato l'equivalente di carne che mangio in 2 mesi, e bevuto tanta birra quanto un italiano medio beve in un paio di settimane.
Wurstel, cotolette, costolette di maiale, crauti, knodel imbevuti di burro, patate fritte, insalate condite con salsine piene di maionese.

E così stasera ho ceduto.
Ristorantino italiano sotto l'hotel; camerieri italiani gentilissimi in mezzo a gente bionda che parla una lingua insopportabile, antipastino di verdure grigliate, scarpetta, spaghetti con pomodoro olive e capperi, quartino di Nero d'Avola.

Mi sento rinato, il sangue che ricomincia a farsi strada tra grumi di colesterolo, i reni che ringraziano per l'astinenza da birra, quella sensazione di sazietà leggera che solo un piattone di pasta ti regala.

Gute nacht!

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