mercoledì 16 febbraio 2011

Buono studio! (Ma a che serve un centro commerciale a Pavia?)

Sabato, tarda mattinata; io e Lei passeggiamo per le strade del centro di Pavia. Passiamo da Piazza della Vittoria, dove ci sono 3 piccoli stand: uno grande grande del PD, uno meno grande dell'IDV (niente par condicio sabato mattina a Pavia), e uno piccolo piccolo senza insegne partitiche, anzi proprio senza nessuna insegna.
Naturalmente ci avviciniamo verso lo stand apartitico, e leggiamo che si tratta di una raccolta di firme contro l'apertura di un centro commerciale a Borgarello, un piccolo comune di 1600 anime a 5 km dal centro di Pavia. Mi metto in fila perchè voglio firmare con convinzione, per diversi motivi.

(apro lunga parentesi)

1) Nei dintorni di Pavia ci sono già alcuni centri commerciali, ben distribuiti (1 a nord, 1 a sud, e mezzo vicino al centro storico); sono piccoli, ma direi ben proporzionati per una cittadina di 70mila abitanti con un hinterland non particolarmente popoloso.
2) Pavia è una città piccola in cui non esiste il problema del traffico e del parcheggio; se vuoi passare un sabato pomeriggio di shopping in 10 minuti (facciamo 20 se sei proprio sfigato) trovi tranquillamente parcheggio. Anche se il parcheggio l'hai trovato nell'estrema lontana periferia, aggiungi 10 minuti di camminata e sei arrivato in centro. E se proprio sei pigro incurabile aspetti un autobus e in 10 minuti arrivi in centro.
3) A Pavia esistono 3 strade in cui si concentrano tutte le attività commerciali, racchiuse in pochissimo spazio; a voler essere proprio pigri, e a fermarsi a guardare ogni vetrina, e includendo pure una pausa caffè + fetta di torta Vigoni, in mezzora hai comprato di tutto, dai calzini al libro allo scopettino per il water.
4) A Catania (dove abbiamo un enorme centro commerciale per ogni uscita della tangenziale), sappiamo bene che spostare masse di persone dal centro cittadino nei centri commerciali fuori città vuol dire svuotare il centro storico, lasciandolo in balia degli zzauddi e dei mammoriani (non saprei come tradurre se non con giovani delinquentelli) e costringendo molti piccoli commercianti a chiudere.
5) Nonostante sia contrario all'idea in sè del centro commerciale, per anni ho frequentato quello vicino casa mia. Quindi il male del centro commerciale colpisce anche chi se ne professa immune! (anche se a mia parziale discolpa direi che il punto 2 non vale assolutamente per Catania).

(chiudo lunga parentesi)

Ci mettiamo in fila, arriva il nostro turno, chiedo alla simpatica signora bionda dello stand se possiamo firmare anche se non abbiamo la residenza in provincia di Pavia; firmo, poi firma anche Lei. Salutiamo cordialmente la signora bionda che ci guarda, ci sorride, ci saluta e ci augura "Buono Studio". Gentile pensiero rivolto da un'adulta a 2 tra i tanti giovani che vivono Pavia, città universitaria.
Le sorridiamo e mi sento felice perchè vuol dire che io e Lei sembriamo proprio più giovani di quello che siamo; ma mentre mi allontano sorrido un po' meno, e sorrido amaro. Penso che forse il nostro aspetto giovanile c'entra poco; e poi mi viene in mente che sono passati 5 anni dall'ultima volta che io e Lei abbiamo studiato nel modo in cui intendeva la signora. Forse agli occhi della signora di mezza età io e Lei, 11 anni di Università (5 io e 6 Lei, hihihi), 2 pezzi di carta, 6 anni di specializzazioni varie, 2 pezzi di carta post-laurea, 2 lavori precari, 1000 km di distanza, 2 cassetti sempre più piccoli con tanti bei sogni dentro che stanno sempre più stretti, siamo soltanto una coppia di studenti.

Io e Lei ci guardiamo...capiamo che stiamo per vivere un momento telepatico...e lo esclamiamo contemporaneamente: "Signora, 'nto culu a ttia; con rispetto parlando".
(Ah, ma quanto sono stati belli gli anni in cui passavamo quasi tutti i week-end in Calabria, vero M.?)

1 commento:

  1. dai ci rifaremo in calabria!!!!Anche perchè,a dispetto delle statistiche che dicono che al SUD c'è disoccupazione,il mio primo contratto precario l ho proprio avuto qui!!e allora??tutto sommato,nonostante le 1000 peripezie,W LA CALABRIA..ah,poveri precari che siamo..magari studenti

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