sabato 19 febbraio 2011

Idoli - You still rock me

Idoli dal momento in cui il mio compagno di classe G. mi regalò la musicassetta del loro "Greatest Hits 2", in quel lontano giugno del 1996.
Idoli da quando comprai, all'aeroporto di Dublino, la musicassetta del loro "Greatest Hits"; era agosto del 1996.
Idoli da quando S. me li fece conoscere a poco a poco negli anni del liceo; copiandomi cassette su cassette, facendomi conoscere il loro lato migliore (c'hanno solo quello), facendomene innamorare.
Idoli da quando mia madre mi regalò il cofanetto con i 3 Greatest Hits.
Idoli da quando ho cominciato (e poi completato) la collezione dei loro cd.
Idoli da quando ho comprato il loro primo 45 giri su Ebay.
Idoli da quando ho visto il dvd del loro mitico concerto a Wembley del luglio 1986.
Idoli da quando ho letto la loro autobiografia.
Idoli da quando ho visto la metà di loro a Modena, in quella magnifica sera di fine maggio del 2003.
Idoli da quando ho visto la metà di loro a Roma, in quella serata indimenticabile di inizio maggio del 2005.
Idoli ogni volta che ascolto la loro musica.

Idoli ancora di più da ieri sera,
da quando ho visto il loro musical "We will rock you"; e qui mi sa che si è capito chi sono questi idoli.



Ieri sera infatti ero uno tra i tanti al teatro Arcimboldi di Milano a vedere questo spettacolo; brevissimamente si tratta di un musical scritto e prodotto dai Queen (più che altro i reduci Brian May e Roger Taylor) e un altro tizio che non conosco, che ormai va in scena a Londra dal 2002 ma che è arrivato in Italia solamente lo scorso anno. Praticamente è una sfilza di canzoni dei Queen una dietro l'altra inframmezzata da una storiella che fa da filo conduttore. Almeno questo era quello che sapevo io del musical fino a ieri pomeriggio. D'altronde ero sempre stato piuttosto sospettoso verso questo musical, che nonostante le recensioni positive ricevute in mezzo mondo, a me sembrava più una trovata commerciale. E poi io sono sempre supercritico quando c'è qualcun altro a cantare le Loro canzoni.

In realtà mi sono bastati 2 minuti per ricredermi: cantanti bravissimi, carini i balletti e le coreografie, mi sono piaciute anche le rivisitazioni di alcune canzoni. E poi la musica...
Comunque, andando con ordine, mi sento un po' professorone e mi metto a fare le pagelline.

Trama/storia/sceneggiatura - voto 7. Un voto di media. Voto alto per l'originalità della storia, perchè non era facile riuscire a incastrare in modo perfetto canzoni stilisticamente e con testi così diversi. Alcune trovate mi sono sembrate davvero geniali, come la reinterpretazione di "Hammer to Fall", canzone che nel testo originale parla dello spauracchio del conflitto nucleare negli anni di guerra fredda, reinterpretata come il diverbio tra 2 fidanzati. Voto bassissimo per lo sviluppo della storia stessa, di cui si era capito l'epilogo dopo un nanosecondo di spettacolo; ma direi che in un musical questo non era di certo l'aspetto principale. In generale comunque la storia è molto piacevole, lineare e semplice da seguire; i testi sono ridotti al minimo, a volte prendono in giro e a volte elogiano la musica italiana (praticamente tutti i testi sono costituiti da titoli di canzoni italiane famose); divertenti alcuni passaggi un po' "sguaiati".

Cantanti/Attori - voto 8. Tutti molto bravi a reinterpretare le canzoni senza stravolgerle; ognuno c'ha messo un po' del suo personalizzandole, ma nessuno che ha giocato a imitare chi in realtà è inimitabile. Bravi anche perchè non è semplice cantare le canzoni dei Queen mentre nel frattempo ti lanci in balli scatenati; a me veniva il fiatone solo a guardarli. A me sono sembrati straordinari nelle performances corali di "Crazy little thing called love" e "One vision", e nel duetto tra i due protagonisti di "Hammer to Fall".

Coreo(sceno)grafie - voto 8. Non chiedetemi di giudicare i balletti...a me sono piaciuti; forse un po' "disordinati" in certi momenti, ma forse era fatto apposta. Costumi molto glam, forse anche un po' kitsch (mi piace usare aggettivi di cui non conosco il significato); a me ricordavano molto i primi anni '70, insomma i primi Queen. Scenografie minimaliste, ma in realtà in un musical non è che servano poi a tanto. Luci fenomenali.

Canzoni - voto 10. Ovviamente non potevano non piacermi. Erano le canzoni originali, cantate fedelmente con qualche piccola variazione nei testi per renderli più funzionali alla trama. Facevano eccezione 2 canzoni integralmente tradotte in italiano, "Radio Ga Ga" e "No-one but you". Stavo quasi svenendo quando è partito un accenno (purtroppo solo un accenno) di "Ogre Battle", canzone sconosciuta ai più. Peccato per "Don't stop me now" e "Tie your mother down", canzoni sicuramente trascinanti e molto coinvolgenti, ma troncate nel bel mezzo per esigenze di "copione". Le più riuscite ovviamente quelle in cui l'elemento corale è predominante, mi vengono in mente "Somebody to love", "One vision", e "We Will Rock You".

Musica - voto 10--. Fino alla fine dello spettacolo eravamo tutti certi che le basi delle canzoni fossero quelle originali, e invece a fine spettacolo sono saliti sul palco i musicisti, che hanno suonato dal vivo! Praticamente nessuno di noi si era accorto della differenza; ovviamente c'era qualche piccolo cambiamento negli arrangiamenti, ma eravamo convinti che fossero registrati. Quasi del tutto indistinguibili dagli originali e praticamente mai una sbavatura in più di due ore di spettacolo. Il 10-- invece del 10 pieno è per il mancato assolo di "I want it all", anche se quello è davvero duro da fare se non ti chiami Brian di nome e hai i capelli ricci. C'è da dire che i musicisti che sono riusciti a riprodurre così bene le melodie originali erano molti di più di quanti erano i Queen.

Teatro/tecnici - voto 9. Sembra una stupidaggine, ma credo che la struttura sia importantissima in spettacoli del genere. Acustica straordinaria, nonostante ci trovassimo in alto e quasi in ultima fila si sentiva benissimo: mai un eco, mai un rimbombo, mai uno strumento o una voce dominante, suoni pulitissimi. E poi il teatro è proprio bello.

Post-spettacolo - voto 10. Non so se fanno tutte le sere così, ma dopo lo spettacolo tutto il cast è tranquillamente uscito nella hall del teatro, fermandosi a chiacchierare con tutti (amici e sconosciuti) per diversi minuti. Tutti molto gentili e disponibili nel fare qualche foto e quasi intimiditi nel ricevere i complimenti (d'altronde sono attori, e gli attori sanno fingere). Addirittura dopo aver fatto una foto con la simpaticissima protagonista, è stata lei stessa a chiederci di prendere il suo autografo.



In definitiva direi che lo consiglio a occhi chiusi, a tutti. A chi ama i Queen perchè non si sentirà spaesato nel sentire le canzoni che ama, seppur suonate in un contesto un pò anomalo e da cantanti "estranei"; a chi piacciono i Queen (notare differenza tra amare e piacere) perchè non corrono questo rischio; a chi piacciono i musical perchè la musica è tanta, e di altissima qualità; a chi odia i Queen...ecco no...a loro direi che lo sconsiglio.
Sfortunatamente delle 12 città che ospiteranno questo musical, solo 2 sono al sud (sempre sfigatelli noi meridions eh?), ma fortunatamente una di queste 2 è Acireale, e io conosco un po' di persone che andrebbero volentieri a vederlo e altre che magari non sono convinte e a cui invece piacerebbe: quindi tenetevi libera una sera tra il 12 e il 15 maggio. Qui comunque trovate il programma completo del tour, e qui le info per i biglietti per le date di Acireale.

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