domenica 6 febbraio 2011

Vecchio e Noioso! (settimana della cultura - 1° parte)

Domenica scorsa di buon mattino ero a Milano con il mio amico P. per vedere Inter-Palermo, anzi più che altro per vedere lo stadio di San Siro che si dice sia il più bello d'Italia.
Visto che la partita cominciava alle 15 e avevamo quindi un'intera mattinata libera da spendere in città, abbiamo deciso di andare a visitare un museo; e dopo varie ricerche sul web (ci sono tanti musei a Milano!) ho proposto a P. di andare al "Museo della Scienza e della Tecnica", scelta forse banale per un amante della scienza e della tecnologia. Però mi ricordo bene la bellissima esperienza della visita all'analogo museo di Monaco di Baviera (il Deutsches Museum) che mi aveva lasciato davvero senza parole, ed ero convinto che sarei rimasto positivamente impressionato anche da quello di Milano. D'altronde l'Italia è ancora un Paese all'avanguardia in fatto di scienza e tecnologia!
Forse dovevo fidarmi di più di P. che avendolo già visitato ha cercato di dissuadermi durante tutto il tragitto in macchina da Pavia a Milano.

Arrivati al museo ecco la prima nota positiva: l'ingresso è di 10 €, ma esiste un biglietto ridotto per gli under 25 di 7 €. Non è che io abbia meno di 25 anni, ma mi fa sempre piacere quando vedo delle agevolazioni per i giovani; non è una cosa banale
visto che generalmente in Italia questo tipo di agevolazioni è riservato soltanto agli over 65 (siamo un Paese per giovani). In questi casi in genere l'over 65 pensionato accompagna il figlio (o il nipote) disoccupato e gli paga l'ingresso.
La seconda nota positiva era la discreta fila in biglietteria, fatta soprattutto di famiglie con bambini entusiasti.

Anyway, appena entrati ci dirigiamo verso il settore nanotecnologie perchè era il più vicino all'ingresso e perchè ha più o meno a che fare col nostro lavoro. Il settore nanotecnologie consiste in un lungo corridoio semi-buio con degli schermi sulla destra in cui è possibile guardare le interviste a diversi scienziati che parlano di nanotecnologie: mah, un po' noiosetta come esperienza multimediale. Sulla sinistra invece c'era la ricostruzione di un vero e proprio laboratorio chimico/fisico per le nanotecnologie; anzi, più che una ricostruzione era un laboratorio vero e proprio. Un bel laboratorio in cui è possibile entrare, parlare con i ricercatori che vi lavorano, guardare gli strumenti scientifici: insomma, vivere una vera e propria esperienza a contatto con un laboratorio di ricerca sulle nanotecnologie. Ci avviciniamo contenti contenti fino a quando non ci accorgiamo che in realtà tutto il laboratorio è al buio e un post-it all'ingresso farfugliava qualcosa del tipo "Scusate, ma oggi non ci siamo". Vabbè, ci allontaniamo un pò delusi, ma mai quanto i bambini accanto a noi. Andando ancora avanti c'erano poi un paio di teche contenenti i primi strumenti di calcolo, le primitive macchine meccaniche ideate dai matematici del XVIII secolo (una ideata da Pascal, l'altra non ricordo). Risollevati un po' nel morale continuiamo a camminare, convinti di vivere un vero e proprio viaggio nella storia del calcolo e dell'informatica. Invece la teca successiva conteneva due hard disk aperti: uno enorme del 1989 capace di una memoria di soli 25 MB, e uno contemporaneo ovviamente molto più piccolo e con una memoria di 1 TB. Carino il confronto, ma non è molto istruttivo passare dalla pascalina (la macchina di calcolo di Pascal) ad un hard disk del 1989.

Vabbè, magari questo settore non è tra i migliori del museo. Andiamo avanti verso il settore alimentare...a destra dei pannelli informativi con alcune notizie curiose sui cibi, a sinistra un'enorme cucina/laboratorio in cui è possibile fare...non ho idea di cosa si può fare nell'enorme cucina/laboratorio visto che anche questo era chiuso. Amen, niente settore alimentare.

Continuando a camminare arriviamo all'angolo di Leonardo da Vinci, una sala in cui è possibile ammirare le ricostruzioni delle opere del grande scienziato italiano. E con nostra sorpresa, vediamo le luci accese nella sala...finalmente una sala aperta! Arriviamo all'ingresso e leggiamo che in realtà questa è riservata a dei bambini accompagnati da animatori che possono giocare e ricostruire le macchine di Leonardo. Vabbè, non conta che io e P. ci sentiamo dei bambini dentro, non possiamo entrare lo stesso. Ma almeno i bambini si divertono.

Continuiamo il nostro giro senza più la compagnia di orde di bambini, che sono tutti dentro la sala di Leonardo, e ci dirigiamo verso il settore energia...l'energia è un tema di grandissima attualità ed è molto utile sensibilizzare il maggior numero possibile di persone. Questo settore è enorme, e il primo impatto è molto positivo. Ricostruzione di imponenti macchine a vapore e degli impianti di estrazione del carbone; e poi si passa alle macchine per la trivellazione dei terreni, le piattaforme petrolifere, gli impianti di raffinazione del gas e del petrolio; ma poi anche parti di centrali idroelettriche, turbine, generatori, trasformatori. Qualche esperienza interattiva? Si, due contenitori con dentro due diversi campioni di bitume: potrete infilare il dito e toccare il bitume...entusiasmante davvero!
E poi...e poi il settore finisce! Finisce...finisce...fine.
Cioè nel Museo della Scienza e della Tecnica più grande d'Italia il settore energia consiste in vapore, petrolio e acqua; e il nucleare? e le energie rinnovabili? Mmm...non è possibile che non ci sia un minimo accenno alle energie rinnovabili. E in effetti guardando con attenzione, notiamo un pannello solare e una pala eolica; un po' pochino al confronto con le tonnellate di acciaio arrugginito di macchine a vapore del 1800 che ormai non si usano da più di un secolo.

Ormai il mio entusiasmo è sceso a zero ma continuo con ottimismo il giro verso il settore materie prime. Vediamo la ricostruzione delle acciaierie Falck (attive nel XIX secolo e prima metà del XX secolo), delle miniere di rame, della lavorazione dei metalli. Più o meno il top della tecnologia circa un secolo fa.
Qualche accenno ai polimeri e ai collanti. Nel settore collanti finalmente qualcosa di interattivo, cioè una teca contenente una serie di pesi di quelli che si usano in palestra tenuti insieme da del collante: l'interattività consisteva nel tirare una corda per sollevare i pesi. Zero interesse scientifico, ma almeno si può fare della palestra gratis. Poi niente sulle ceramiche, sui superconduttori, sui semiconduttori. Secondo il museo della scienza e della tecnica (da qui in avanti userò appositamente la m minuscola per scrivere la parola museo) le materie prime e i materiali sono solo i metalli (e le colle).

Ok, finalmente è finito il primo padiglione; siamo annoiati, non abbiamo potuto toccare niente, non abbiamo potuto parlare con nessuno. Se questo è il modo di vivere la scienza e di farla vedere alle persone...
Ci dirigiamo verso gli altri padiglioni, quelli ferroviario, aeronautico e navale. Qui sarò molto rapido.
Il museo ci propone le prime locomotive a vapore della storia del trasporto ferroviario: di quelle con la caldaia a carbone e il comignolo fumante. Ah, ovviamente non è possibile salire su nessuna di queste locomotive, non è presente nessuna ricostruzione di come funzionava una locomotiva a vapore, non è presente nessun pannello informativo. Il settore ferroviario consiste SOLO in locomotive a vapore!!! Dalla sensazione di "entusiasmo zero" passiamo alla sensazione di "presa in giro".
Poi il settore navale, con i velieri, le palle di cannone, la ricostruzione di un traghetto molto simile a quello che viaggia sullo stretto di Messina tra Sicilia e Calabria (per chi non lo sapesse non sono proprio un esempio di modernità), siluri di vario tipo usati nella seconda guerra mondiale. All'esterno è presente un sottomarino italiano, anzi un sottomarino della Regia Marina Italiana varato nel 1928 (82 anni fa!) che è possibile visitare con un pagamento extra!!! La mia sensazione passa da "presa in giro" a "ridatemi i soldi".
Infine il settore aeronautico: aerei di tela con foto dei fratelli Wright, la ricostruzione del primo viaggio in aereo attraverso le Alpi (siamo intorno al 1920), turbine di aerei dal 1900 al 1950, aerei di guerra dove per guerra intendo quella del 1945-1948. A voler essere generosi l'aereo più moderno è del 1954. Ah, e un deltaplano per ricordare la trasvolata dell'Everest del grandissimo D'Arrigo.
Ecco, ho trascritto in qualche riga l'intero contenuto di tre padiglioni giganteschi di quello che è il più grande museo della scienza e della tecnica in Italia.

Finalmente dopo il padiglione aeronautico il museo finisce e arriviamo all'uscita.

Cosa mi resta della mattinata passata al museo? Solo la sensazione di sentirmi più vecchio. Inevitabile quando gli oggetti più moderni di tutto il museo risalgono al 1960. Cosa ho imparato? Niente, visto che non è stato possibile toccare nessuno strumento scientifico, non è stato possibile parlare con nessuno scienziato. Cosa ho rischiato? Di prendere il tetano visto il grandissimo numero di oggetti vecchi e arrugginiti presenti.

Ora, a mio modestissimo parere le alternative per rivalutare questo orribile museo sono tre:
1) cambiare il nome del museo in "Museo della STORIA della scienza e della tecnica";
2) inventare la macchina del tempo e riportare il museo nel 1960, in cui il museo farebbe davvero un figurone;
3) organizzare dei treni navetta da Milano a Monaco per visitare il Deutsches Museum.

Fino a quando rimarrà quello che è, per favore non andateci assolutamente!!! Nemmeno se vi regalano un biglietto omaggio. Correte il rischio di annoiarvi, e di avere una visione distorta di quello che sono in realtà la scienza e la tecnologia.

3 commenti:

  1. ahahah..io non avevo la minima intenzione di andartci!anche se è un museo di MILAN...siamo sempre in Italia,dove la parola scienza con presa di coSCIENZA della presa in giro..poveri,vi hanno fregato 10 euor!però,pure voi,informatevi prima.Tutto ciò che c'è in Italia è storia,prima di tutto!W il MULA,museo della LAVA di catania..scienza per scienza..PS:sempre i soliti pregiudizi che i musei di MIlano sono all'avanguardia..ma chi lo ha detto???by eleutheria

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  2. ue', scopro ora il tuo blog...bellissimo il blog.
    mi ricordo che sono stato un paio d'anni fa anche io a visitarlo sto museo, accanto al carcere di san vittore.
    bene, stesse impressioni piu' o meno. tanto e' vero che alla fine mi sono pure seccato di entrare dentro il sottomarino perche' si pagava e perche' ero annoiato.
    secondo me questo museo e' buono solo fino agli 8 anni. punto.
    ciaoo,antoniolp

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  3. Uhè alp, non so se il fatto che ti ricordi che si trova vicino al carcere è puramente casuale. Anyway, quando passi da Monaco prima di allitrarti di birra vai a vedere quello di Monaco, che è più bello assai.

    Eleutheria, fai poco la spiritosa che magari a te toccherà quello di storia naturale, o il temibile planetario!

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