E così questi due giorni mi hanno fatto venire in mente i weekend di giugno e luglio, i primi che ho vissuto qui a Pavia; il sabato estivo prevedeva una lavatrice di mattina in modo da approfittare del sole per asciugare tutto in fretta, e una gitarella in bicicletta il pomeriggio. Proprio le passeggiate in bicicletta sono state lo strumento più importante per conoscere la città ed esplorare i suoi dintorni.
Ieri pomeriggio quindi sono uscito con Arancina (la mia bici si chiama così),
e ho fatto un giro a sud di Pavia, seguendo la riva meridionale del Ticino; beh, a dire il vero è stato proprio un giretto, di soli 7 km (più altri 7 al ritorno). E nonostante la bella giornata il freddo si faceva proprio sentire; non vi dico di che colore sono diventate le nocche delle mie mani nonostante i guanti. Proprio il freddo alle mani mi ha impedito di scattare qualche fotografia.
Una delle poche l'ho dedicata alla mia fedele compagna Arancina, che qui vi presento con piacere:
Questi pomeriggi con lei mi mancavano. Girare in bicicletta è molto affascinante, soprattutto per me che non ero proprio abituato a usare questo mezzo di locomozione (e come me, quasi tutti i meridionali). Mi piace pedalare con calma, senza affannarmi, col solo rumore del mio fiatone; mi piace guardarmi intorno; mi piace frenare all'improvviso, accostarmi sul ciglio della strada (o del sentiero) e scattare una foto; mi piace passare silenziosamente accanto a un'anatra e vedere che lei non vola via per il troppo rumore; mi piace sorridere a pensare alla faccia di quello in macchina dietro di me che mi odia perchè vado piano e la strada non è abbastanza larga per superarmi; mi piace l'idea di aver fatto del moto, e sentirmi quindi giustificato a mangiare molto di più subito dopo (e questo non è affatto un aspetto trascurabile).
Nessun commento:
Posta un commento